martedì 3 giugno 2008

Informazione e Satira secondo i politici.

Dato che gli italiani, per la maggior parte, vivono di televisione, Grande Fratello, televendite e tronisti, non hanno la capacità sufficiente per capire quello che gli viene detto e quello che accade in Italia. E così è facile prenderli per il culo. Berlusconi vive di questo.
Quelli invece che si informano, soprattutto via Internet, che leggono libri o ascoltano la satira hanno le chiappe serrate e sanno come rispondere.
Lo sanno bene i politici, di ambo gli schieramenti che ataccarono la Rai e Travaglio per le sue dichiarazioni su Schifani. Dichiarazioni VERE, che erano già state pubblicate su LIBRI, e su L'ESPRESSO. Schifani aveva anche perso la causa contro L'Espresso perchè il tribunale affermò che il contenuto dell'articolo era veritiero. Finchè una cosa stà sulla carta non frega niente a nessuno, tanto gli italiani i libri non li leggono. Ma appena finisce in televisione, apriti cielo. Eccezion fatta per DI PIETRO, l'unico politico vero che abbiamo in Italia, tutti a dire peste e corna su Travaglio.
Non può andare in tv e gettare fango su cariche dello stato senza contraddittorio!
Ma quale fango? E' tutto vero. La Sicula Brokers è stata fondata nel 1979 e tra i soci c’erano Nino Mandalà, Renato Schifani ed Enrico La Loggia, nonché Benny D’Agostino e Giuseppe Lombardo. Benny D’Agostino è un imprenditore condannato per concorso esterno in associazione mafiosa e, negli anni in cui era socio di Schifani e La Loggia, frequentava il gotha di Cosa nostra. Lo ha ammesso lui stesso al processo Andreotti quando ha raccontato di un viaggio Napoli-Roma in Ferrari in compagnia di Michele Greco. Giuseppe Lombardo era amministratore delle società dei cugini Ignazio e Nino Salvo, boss della famiglia di Salemi.
Tra l'altro, come ricordato da Travaglio a "Passaparola" (l'appuntamento settimanale via web-cam), Paolo Ruffini, il direttore di Raitre che ha pubblicamente chiesto scusa (via Fazio) altri non è che il nipote del mafioso La Loggia. Piccolo conflitto d'interessi.
Ma quale contraddittorio? Quella a "Che tempo che fa" era una intervista. E da che mondo è mondo una intervista non prevede contradditorio. Se così fosse ogni volta che intervistano Berlusconi, accanto a lui dovrebbe esserci seduto Di Pietro per contraddire. Stronzata.

La satira è un mezzo fondamentale, oltre che per divertirsi, per scoprire la realtà dei fatti. Ecco perchè Dario Fo e Daniele Luttazzi in TV non ci sono mai (Fo ogni tanto ci va, ma gli vietano di fare satira). Luttazzi lo hanno cacciato da La7 (illegalmente) perchè stava preparando una puntata contro la Chiesa e il Papa e, secondo i ben pensanti nostrani, è severamente vietato ironizzare sulla Chiesa. Aldo Grasso in un articolo su Corriere.it ha detto, riferendosi alla battuta su Ferrara che secondo politici e giornalisti è stata la causa della chiusura di Decameron (battuta tra l'altro che si rifà a Francois Rabelais scrittore vissuto a cavallo tra '400 e '500): "certe cose non si dicono, soprattutto in nome della libertà d'espressione". Ma se NON SI DICONO che cazzo di libertà d'espressione è?
Per capire l'importanza della satira e quindi le mosse dei potenti per chiudergli il becco (a lei e alla vera informazione) riporto un estratto dal libro "L'amore e lo sghignazzo" di Dario Fo:
"Ci sono libri che ho letto e riletto tante volte, testi di stupenda scrittura ed essenziali per chi desideri avvicinarsi alla verità dei fatti. Purtroppo non piacciono solo a me, ma anche agli amici che bazzicano per casa e nello studio. Spariscono... e devo ricomprarmeli. Dovrei imparare da un mio amico antico professore, che bloccava i furti legando i libri con catenelle alle scansie della biblioteca. Uno dei volumi sottoposti a sparizione è un saggio sulla Grecia antica di Moses I. Finley. [...] Se vi capiterà di dargli un'occhiata, scoprirete una storia degli elleni del tutto inedita: forti tensioni sociali, intrallazzi arcaici dei politici, clientelismo di tipo italico, corruzione, criminalità dei dirigenti della prima democrazia umana. E siamo addirittura avanti Cristo!
[...] Ma come mai sui testi degli altri storici di tradizione non si ritrovano che casualmente quelle testimonianze di arraffo e ladrocinio? E' solo questione di fonti diverse alle quali s'è attinto. In poche parole, tutti gli storici di tradizione si sono rifatti a Erodoto, Tucidide, Plutarco, Polibio...
Invece il nostro Finley ha scartato d'acchito gli storici classici, dichiarando belemente che sono bugiardi inattendibili al servizio della partitocrazia e che gli unici testimoni attendibili e onesti di quel tempo sono i comici, i teatranti satirici greci, Aristofane, Archiloco, Colofone."
Se tra 1000 - 2000 anni i nostri antenati volessero conoscere la storia d'Italia gli converrebbe leggere i giornali e le dichiarazioni politiche, o i monologhi satirici? La risposta la conosce Berlusconi, ed è per questo che in Italia si vive di Grande Fratello, Zelig e Maria De Filippi.

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