lunedì 16 giugno 2008

Il cristiano predica bene e razzola di merda

Oggi mi è capitato di assistere a un dibattito televisivo, su una tv privata, riguardante i rapporti tra Islam e Cristianesimo. Più precisamente, il dibattito prendeva spunto da un quesito: E' giusto costruire delle moschee in Italia con isoldi degli italiani.
A un certo punto del dibattito arriva la telefonata da casa. Uno telespettatore da Firenze si domanda, Ma se andassimo noi da "loro" e chiedessimo di costruire una chiesa cristiana ci darebbero il permesso?
Molto probabilmente no, rispondo io, e allora?
Questo è un atteggiamento e un discorso stupido e fortemente anti-cristiano, che moltissimi cattolici fanno.
Se il cattolico critica l'islamico perchè non rispetta la religione altrui e quindi per questo ritiene l'Islam in qualche misura, inferiore al Cristianesimo, il cattolico dovrebbe al contrario aprire le porte alle altre religioni, aiutando la diffusione di luoghi sacri nei quali professare il proprio credo, in armonia con gli abitanti di quella nazione e con la religione nazionale. In questo modo mostrerebbe il giusto comportamento, in nome dell'unione e del rispetto dei popoli. Questo insegnerebbe la Bibbia. Invece no.
Il cristiano dice: se lui si comporta male con me, perchè io devo comportarmi diversamente con lui? In questo modo il cristiano si mette sullo stesso livello di quello che ritiene inferiore a lui, perchè irrispettoso.
Se io vado a cena da Tizio e questo non si comporta con me da buon padrone di casa, quando Tizio verrà a cena da me, io (secondo il ragionamento cristiano) dovrei trattarlo nello stesso modo, invece che dimostrare la mia superiorità (intellettuale e umana) prendendomi cura del mio ospite.
Questa è un'altra dimostrazione dell'ipocrisia e stupidità della religione Cristiana. Convinta di essere l'unica portatrice della Verità. Il Dalai Lama disse "Se la scienza dovesse dimostrare in modo definitivo un’affermazione contraria agli insegnamenti tradizionali bubbisti, allora dovremo cambiare gli insegnamenti tradizionali buddisti.” Questa è vera saggezza. Convinzione nel proprio credo, ma non chiusura assoluta alle altre verità possibili. Ve lo immaginate il Papa dire una cosa del genere? No, lui, al contrario, attacca la scienza, almeno che non sia fedele allo spirito cristiano.
Personalmente fatico molto a trovare qualche legame positivo con il Cristianesimo. D'altro canto non ci si può aspettare molto da una religione che come suo simbolo ha uno strumento di morte. Parafrasando Luciano De Crescenzo, se Gesù Cristo fosse vissuto ai giorni nostri, ora la gente andrebbe in giro con piccole sedie elettriche d'oro appese al collo. O se fosse vissuto durante la Rivoluzione Francese avremmo ghigliottine appese agli altari.
"E per fortuna che Gesù non era masochista, a quest'ora avremmo crocifissi con un'erezione." (D. Luttazzi - "Satyricon")

domenica 8 giugno 2008

Intervista a Di Pietro

Riporto l'intervista ad Antonio Di Pietro pubblicata su La Repubblica di oggi sulla nuova vaccata-berlusconiana.

Antonio Di Pietro: «Con quella legge lì, Mani Pulite sarebbe nata e subito morta. Perché Mario Chiesa lo abbiamo arrestato in flagranza, sì, ma solo perché era sotto intercettazione. E così tutti gli altri dopo di lui».

La Repubblica: Divieto assoluto di intercettazioni, cinque anni a chi le esegue e a chi le pubblica. Onorevole Di Pietro, il premier Berlusconi ci riprova. Ma stavolta i numeri della maggioranza sono dalla sua.

Antonio Di Pietro: «È un progetto criminogeno, che noi di Idv tenteremo di contrastare, dentro e fuori il Parlamento. Se necessario anche facendo ricorso al referendum. Perché non è degno di uno stato di diritto che di fronte a un problema reale, il crimine, vengano eliminati gli strumenti a disposizione per combatterlo».

La Repubblica: La stretta farebbe salve le inchieste su criminalità organizzata e terrorismo. Ma non i reati per corruzione e concussione. Insomma, i reati dei colletti bianchi. Cosa vuol dire?

Antonio Di Pietro: «Intanto, vuol dire che il governo rinuncia a perseguire anche la grande criminalità. Perché per scoprire che un gruppo di persone delinque in modo organizzato, che una serie di reati specifici fanno parte di un disegno criminoso, occorrono prima indagini, intercettazioni, appunto. Nel momento in cui impediscono di farle, escludono la possibilità di risalire all´organizzazione».

La Repubblica: Ha la sensazione che si tratta di una legge ad personam?"

Antonio Di Pietro: «È il solito modello berlusconiano. Mano dura nei confronti dei più deboli e occhio di riguardo verso gli amici. Piuttosto la definireri una legge ad personas. In favore di quelle che fanno parte della casta. Ecco cos´è, una norma salva casta».

La Repubblica: Carcere per i giornalisti, pesanti multe per gli editori. Ha l´impressione che nel mirino ci sia l´informazione?

Antonio Di Pietro: «Altro che impressione, è proprio così. Con l´intento evidente di impedire all´opinione pubblica di conoscere quel che di illecito accade dentro il palazzo del potere».

La Repubblica: Ammetterà che in questi anni non sono mancati gli eccessi. Dialoghi privati intercettati e poi immotivatamente pubblicati.

Antonio Di Pietro: «Distinguiamo tra intercettazioni lecite e quelle illegalmente acquisite. Queste ultime, tipo Telecom o Pio Pompa per intenderci, non vanno pubblicate. Ma per quelle lecite, va solo evitato che la pubblicazione avvenga prima del deposito degli atti. Il resto deve essere rimesso alla deontologia del giornalista, che non può essere definito tale se scrive dei baci mandati via sms da Anna Falchi a Ricucci. Non per questo, però, l´opinione pubblica deve restare all´oscuro del traccheggio tra i furbetti del quartierino e il governatore della Banca d´Italia».

La Repubblica: Il Guardasigilli Alfano ha ricordato che le intercettazioni pesano per il 33 per cento della spesa complessiva per la Giustizia: «Un eccesso». Concorda?

Antonio Di Pietro: «Perché non risparmia anche sul restante 70 per cento? Magari riducendo le indagini di polizia e carabinieri? I tagli vanno fatti agli sprechi a tutti i livelli, non sugli strumenti dei magistrati. Il ministro dovrebbe ricordare che negli ultimi dieci anni sono stati confiscati ai criminali e depositati presso gli uffici postali 1 miliardo 560 milioni. Quanto una mini manovra. Anche grazie alle intercettazioni. Peccato che quel tesoro giaccia inutilizzato: noi proponiamo che venga invece impiegato per il funzionamento della giustizia. Se Alfano ha bisogno di soldi, li recuperi da lì, non impedisca agli inquirenti di lavorare».

venerdì 6 giugno 2008

giovedì 5 giugno 2008

E la chiamavano Bocca di Rosa

"Un emendamento dei relatori al decreto sicurezza punta a togliere dalle strade le prostitute che inserisce nell'elenco dei soggetti pericolosi per la sicurezza e la pubblica moralità." (fonte: http://www.rainews24.rai.it/)
I primi mesi del governo Berlusconi sono la definitiva conferma (se ce ne fosse bisogno) che siamo governati da incapaci.
Me la immagino la scena. I nostri politici (pardon i vostri politici) seduti intorno a un tavolo, che girano una grande urna stile tombola ed estraggono una serie di parole a caso e su quelle relazionano di volta in volta un nuovo emendamento.
Gira, gira, gira....e uhalà ICI. Perfetto: abolizione dell'ICI.
- Politico #1: "Ma così i cittadini pagheranno altre tasse per risarcire i Comuni."
- Politico#2: "Zitto! Non vorrai mica che le massaie ti sentano?"
Gira, gira, gira...clandestini. Reato di clandestinità.
- "Ma che cazzo vuol dire?"
- "Ah non lo so. Intanto ho fatto ambo."
Gira, gira, gira....terzo estratto, prostituzione. Le prostitute sono un pericolo pubblico.
- "Dai questa è esagerata. E' troppo grossa anche per noi."
- "Adarfsafbhgkdeh"
- "Cosa? Non capisco nulla, parla più chiaro."
- "Hcwedwkcvf"
- "Leva la lingua dalla fica, non ti capisco."
Siamo arrivati all'estremo. Invece di colpire il traffico della prostituzione. Invece di colpire i clienti che finanziano con le loro scopate quel traffico. Invece di aiutare le ragazze costrette sotto minaccia a dar via il culo per soddisfare qualche cittadino stanco della moglie o qualche politico che ha bisogno di ravvivare il party "post-consiglio dei ministri", loro cosa fanno? Decidono che una prostituta è un pericolo pubblico, un soggetto pericoloso per la sicurezza e la MORALITA' al pari di spacciatori, pedofili e trafficanti di armi.
Se una prostituta viene "colta nel palese esercizio di detta attività" verrà "allontana con foglio di via obbligatorio e inibita dal ritornare per un periodo massimo di tre anni". Immaginiamoci una ragazza, magari dell'Est, costretta a prostituirsi per la strada, perchè minacciata, senza soldi, senza un posto dove stare, se non un buco di appartamento gestito dal suo pappone, che viene beccata con un cliente (italiano). Questa ragazza verrà cacciata per tre anni, resterà senza soldi, senza una casa e sarà costretta a tornare dal suo pappone e sbattuta su un'altra strada, in un'altro luogo a soddisfare altri cittadini modello dalla moralità integra e pulita.
E intanto la gente dorme. O scopa.
P.s. Scajola ha detto che l'Italia non può tornare indietro nella corsa all'energia. Centrali nucleari nel 2013.
Nel 2013, se mai saranno costruite queste centrali, l'Italia non solo sarà già indietro nella corsa all'energia, ma non sarà neanche partita. Solare, idrogeno, eolico e via dicendo sono la risposta. Noi, invece, puntiamo su un risorsa già vecchia adesso, che coprirà solo il 7% del nostro fabbisogno energetico, che risucchierà soldi pubblici e che ci regalerà tonnellate di scorie radioattive che non sapremo dove mettere. Non sanno come gestire i rifiuti normali figurarci quelli radioattivi... Avremo Chiaiano visibile dal satellite, come una enorme insegna al neon lampeggiante AIUTO.
Speriamo negli alieni, che volete che vi dica.

martedì 3 giugno 2008

Unici colpevoli: i cittadini

La bufala del "reato di clandestinità"

Ogni tanto uno si chiede se sogna o se è desto
di Bruno Tinti (curatore di Toghe rotte)
Qualche volta questo succede quando si vive una situazione troppo bella per essere vera;
che so: una ragazza bellissima ha appena accettato di uscire a cena con te. Non ci posso credere! si dice il fortunato. Molto più spesso però l'esperienza para onirica è di tipo negativo. L'esempio tipico e ricorrente riguarda le iniziative adottate dalla classe politica nei più disparati settori; si resta increduli. Almeno, io resto incredulo nel settore di cui ho una qualche esperienza, quello della Giustizia. Poi mi rendo conto che è tutto proprio vero e mi …. arrabbio; poi mi deprimo; poi mi rassegno. Veniamo al dunque: il cosiddetto pacchetto sicurezza. Per la verità, straordinariamente, qualcosa di intelligente vi è stato inserito: hanno abolito il patteggiamento in appello (almeno, così si legge nella prima versione del testo reperita su Kataweb). Trattasi di una delle situazioni para oniriche del primo tipo, quelle della ragazza bellissima che accetta di uscire a cena con te: da non crederci. E infatti mi sa che non resisterà agli aggiustamenti successivi e che alla fine il patteggiamento ce lo ritroveremo reintrodotto a furore di popolo … avvocatesco. Poi c'è un'altra cosa furba: la subordinazione della sospensione condizionale della pena all'eliminazione delle conseguenze del reato. Per capire bene di che si tratta bisogna sapere che se uno è incensurato e viene condannato a una pena inferiore ai due anni di reclusione, non va in carcere: la pena resta sospesa per 5 anni e, se questo non commette altri reati, non la sconterà mai; se invece commette un altro reato sconta sia la pena per il reato nuovo che quella che gli era stata sospesa. Bene, questo beneficio, dice il nuovo pacchetto sicurezza, può essere concesso solo se il condannato elimina le conseguenze dannose del reato; insomma se rimette tutto a posto o risarcisce il danno cagionato.Una cosa ovvia, si può pensare; ma nel nostro sistema penale l'ovvio è merce rara; e una cosa così intelligente non si era mai vista. Anche qui uno pensa: ma davvero questa bellissima ragazza viene a cena con me? Poi scopre che è tutto vero, ma solo per il reato di cui all'art. 635 codice penale. Di che si tratta? beh, è il reato della fidanzata tradita, quella che va sotto la casa del fidanzato e gli riga la macchina o gli buca le gomme.In questi casi, dice il pacchetto sicurezza, la fidanzata non andrà in prigione se porta la macchina dal carrozziere per farla riparare o se compra un treno di gomme nuovo. E tutti gli altri reati? Che so, una villa costruita in cima a un promontorio in riva al mare, in zona sottoposta a vincolo paesaggistico e, naturalmente, costruita senza licenza. Oppure un bel palazzone di 10 piani costruito in zona destinata a parco pubblico. Oppure un appalto concesso a chi non doveva averlo e che lo ha avuto perché ha pagato un sostanziosa busta (con danno ovvio per chi invece l'appalto avrebbe dovuto averlo). Oppure una pubblica fornitura eseguita con materiale di scarto. Oppure un bel falso in bilancio con il quale l'amministratore della società si è portato via la liquidazione di quei 200 o 300 soci che l'avevano investita… Oppure fate voi, tutto quello che leggiamo sui giornali ogni giorno.Ecco, per tutti questi reati il discorso non vale. Qui la sospensione condizionale della pena viene concessa subito, la villa o il palazzo non vengono demoliti e nemmeno sottratti a chi li ha costruiti che continua a starci dentro; l'appalto ormai è stato eseguito e le fatture vengono pagate; i danni eventuali saranno richiesti con un bel processo civile (tanto lo sanno tutti che i giudici civili lavorano poco e hanno tanto tempo a disposizione) e se va bene saranno pagati tra una decina d'anni. E il falso in bilancio? Beh, ma per quello, si sa, il processo manco comincia…Allora si capisce che siamo nel solito brutto sogno e che purtroppo è tutto vero.Dove proprio piombiamo in un incubo è quando leggiamo della nuova arma decisiva per la lotta all'immigrazione clandestina, dello strumento che risolleverà le patrie sorti e libererà l'Italia dalla piaga endemica dei clandestini: il nuovo reato di immigrazione clandestina, punito da 6 mesi a 4 anni.Per capire bene in che pasticcio ci stiamo cacciando, andiamo per ordine.Chi dunque è immigrato clandestinamente in Italia, secondo i nostri Solone (trattasi di un celebre legislatore dell'antichità) commette reato.Ogni reato deve essere denunciato e l'autore di esso deve essere processato. Quindi diventa imputato.Come ogni imputato, anche questo, che da adesso chiamiamo Alì Ben Mohamed deve essere iscritto nel registro degli indagati (tempo medio – di un segretario bravo – minuti 5)Alì Ben Mohamed in verità è anche detenuto perché Solone ha pensato di prevedere che l'immigrato clandestino deve essere obbligatoriamente arrestato.Siccome Solone ha anche pensato che Alì Ben Mohamed deve essere giudicato con rito direttissimo, nelle 48 ore il nostro viene portato in Tribunale.Questo significa che:1) Il PM deve preparare una richiesta di giudizio con rito direttissimo (tempo medio minuti 5 – il provvedimento presumibilmente sarà preparato una volta per tutte e dovrà solo essere completato con le generalità di Alì Ben Mohamed e qualche altro dato variabile).2) Bisogna anche annotare la cosa nel registro generale informatico (tempo medio minuti 1)3) Poi questa richiesta deve essere trasmessa al Tribunale che dovrà annotarla anche lui nel registro informatico (tempo medio minuti 1) e predisporre l'udienza.4) Nel frattempo il PM non ha finito: deve ordinare alla scorta di portare Alì Ben Mohamed in Tribunale per domani o dopodomani: tempo medio minuti 1, si fa tutto via fax.5) Deve ancora citare un interprete per il processo perché Alì Ben Mohamed non parla l'italiano o comunque dice di non parlarlo e tu non puoi provare il contrario (tempo medio minuti 1)6) Naturalmente l'interprete deve essere pagato e ciò richiede una serie di incombenti amministrativi (diciamo tempo medio minuti 5)7) infine il Pm deve citare i testimoni (sarebbe il poliziotto che ha beccato il clandestino) altro provvedimento, altro fax, tempo medio minuti 1. Magari il poliziotto ha appena finito il turno oppure è di turno in un altro posto; ma deve venire apposta in Tribunale per dire che in effetti lui ha beccato il clandestino e che questo non aveva il permesso di soggiorno. Deve venire per forza perché il suo rapporto, quello che aveva scritto allora e che racconta come si sono svolte le cose, non può essere dato al giudice se l'avvocato difensore si oppone; e, per la verità, se l'avvocato difensore non si opponesse non farebbe il suo dovere, che consiste, tra l'altro, nel far durare il processo più a lungo possibile per tardare il momento della sentenza e per arrivare alla prescrizione.Se Alì Ben Mohamed viene portato in Tribunale, se l'interprete viene, se il poliziotto viene, il processo si fa (tempo medio ore 1): si interroga il teste, PM e difensore parlano un po' e spiegano perché l'imputato deve essere condannato e prosciolto, il giudice si ritira e poi ritorna e legge la sentenza. Prevedibilmente sarà di condanna e la tariffa si attesterà sul minimo (succede sempre così) 6 mesi, meno le attenuanti generiche, mesi 4; magari la pena sarà anche convertita in pena pecuniara, 38 euro al giorno per 120 giorni, uguale 4560 euro.Poi però il giudice deve ancora scrivere la sentenza (tempo medio mezz'ora, anche qui è prevedibile un modello prestampato) .Insomma, per fare tutto questo hanno lavorato 1 PM, 1 giudice, due segretari (uno del PM e uno del giudice) 1 cancelliere per l'udienza, un numero variabile di poliziotti (chi lo ha arrestato, chi ha fatto il rapporto, chi lo ha portato in carcere etc.), la Polizia penitenziaria della scorta, 1 interprete e 1 funzionario amministrativo che gli ha liquidato il compenso che gli tocca. Tempo medio complessivo (senza considerare il lavoro di poliziotti & C) ore 2.In realtà quasi sempre il processo per direttissima non si farà; perché quel giorno di direttissime ce ne sono 15 o 20; non c'è solo l'immigrazione clandestina che prevede il rito direttissimo. Ancora si commettono reati di porto d'armi e ancora ci sono casi di direttissima per reati piuttosto gravi (per esempio traffico di droga); poi ci sono gli altri reati della Bossi Fini che fanno concorrenza a questo nuovo arrivato.Insomma, nel 70 % dei casi (ma sono ottimista) il processo sarà rinviato. A quando? Mah, da 1 mese a 6 mesi.Il clandestino naturalmente è in giro per i fatti suoi da subito dopo la sentenza.Eh già, perché, se è incensurato, Alì Ben Mohamed ha diritto alla sospensione condizionale della pena.Ma soprattutto ci saranno un sacco di motivi per i quale in realtà Alì Ben Mohamed sarà prosciolto. Il punto è che il codice penale prevede una scriminante (sarebbe una causa di giustificazione): lo stato di necessità, ad esempio (art. 54 del codice penale). Forse Solone non lo sa, ma si tratta di una cosa che vale per tutti, anche per i clandestini.Così se Alì Ben Mohamed dice che lui era entrato in Italia con visto turistico per stare insieme con la moglie e il bambino piccino che erano qui legalmente; che poi la moglie è scappata con un altro, lasciando lui e il bambino piccino; e lui mica poteva lasciare il bambino piccino in mezzo alla strada, ecco che il giudice lo assolve per aver agito appunto in stato di necessità.Oppure Alì Ben Mohamed potrebbe dire che le sue preferenze sessuali sono non del tutto ortodosse e che nel suo Paese a quelli come lui gli fanno cose brutte e definitive, sicché lui al suo Paese proprio non può tornarci. E anche qui stato di necessità.Oppure … ma qui la fantasia (e l'abilità di un bravo difensore) può esercitarsi e di fatto si esercita molto liberamente.Sicché che questo odioso immigrato clandestino venga condannato non è proprio del tutto certo.In ogni modo, anche se condannato, Alì Ben Mohamed rarissimamente resterà in carcere. E, se anche ci resta, dopo 9 mesi deve essere buttato fuori per espressa disposizione di legge (sono le norme sui termini di carcerazione preventiva, questa cosa orribile che viene sempre vituperata tranne, pare, per Alì Ben Mohamed).Comunque stiano le cose, Alì Ben Mohamed ha anche un altro diritto (lo so, non sta bene che gli si riconoscano tutti questi diritti, però, che ci si vuol fare, è la legge): può fare appello contro la sentenza di condanna. E siccome l'appello non gli costa nulla, anche perché ha un difensore di ufficio che viene pagato dallo Stato (dal popolo per la verità, cioè anche da me, mannaggia), lui lo fa di sicuro.Questo significa che la cancelleria del giudice che lo ha condannato deve trasmettere tutto alla Corte d'Appello che poi deve fare un certo numero di notifiche e poi un nuovo processo.Non voglio rifare la tabella tempi e metodi di cui sopra. Ma ognuno capisce che tutto questo non si fa senza che un certo numero di persone ci lavori sopra e per un certo periodo di tempo. Ah, dimenticavo, qui i giudici che si debbono occupare di Alì Ben Mohamed sono 3.Se la sentenza viene confermata, non è mica finita. Perché Alì Ben Mohamed ha ancora questo diritto di fare ricorso in Cassazione, dove altri 5 giudici si occuperanno di lui; il tutto previa una serie sterminata di trasmissioni atti (a Roma !!!), adempimenti procedurali e notifiche.E la Cassazione magari confermerà che Alì Ben Mohamed è proprio colpevole e che la pena inflittagli è giusta.Ma, e qui la cosa si fa interessante, in realtà Alì Ben Mohamed non deve stare in carcere, deve essere espulso; Solone ha deciso che il giudice , con la condanna, ordina l'espulsione.Questa cosa è bellissima; Solone proprio non sa o non ha capito niente di quello che succede.Dunque, ordine di espulsione, si avvia il procedimento amministrativo per l'espulsione di Alì Ben Mohamed. In soldoni il questore gli notifica un provvedimento che dice che lui deve andare via.Ovviamente Alì Ben Mohamed se ne frega e non va via.Resta a fare il clandestino che a questo punto ha commesso anche un altro reato, quello previsto dall'art. 14 comma 5 ter della Bossi Fini. Sicché quando lo prendono di nuovo, lo denunciano anche per questo nuovo reato.Anche per questo reato si fa la direttissima; e quindi si riapre tutto quello scenario descritto più sopra, un sacco di gente lavora su Alì Ben Mohamed per un sacco di tempo.Qui Solone dovrebbe sapere che l'assoluzione è la norma; e non perché i giudici sono una manica di incapaci, lassisti, comunisti. Ma perché la situazione (vera, verissima) che Alì Ben Mohamed racconta è la seguente.Cari giudici io ho provato ad ottemperare all'ordine di espulsione e, a mie spese, mi sono recato alla frontiera con la Spagna; però lì, quando gli ho fatto vedere l'ordine di espulsione (non i miei documenti perché io non li ho, me li hanno rubati – come si dice, se non è vera è ben trovata) mi hanno detto che non se ne parlava nemmeno e che loro non mi facevano entrare. Quindi ho provato nell'ordine e sempre a mie spese, in Francia, in Svizzera, Austria e Croazia; ma anche lì mi hanno cacciato via.In aereo, sempre per via della mancanza di documenti, non mi hanno voluto far salire. Allora ho provato con una nave ma anche lì non mi hanno voluto. Che posso fare?Eh, dice il PM, magari ha ragione lui, io lo so che questa cosa è vera se uno non ha i documenti. Però Alì Ben Mohamed è un furbacchione e i documenti ce li ha, solo che non li vuole far vedere e mente.Eh no, salta su il difensore, il PM non può "supporre" (intanto fa un ghigno di compatimento) che il mio assistito abbia i documenti e che volontariamente non li presenti; lo deve "provare". Lei lo può provare PM, mi dica lo può provare? Il PM si fa piccino piccino e con un filo di voce dice che effettivamente …Il giudice assolve.Alì Ben Mohamed probabilmente finirà in un CPT (questa è bellissima, il nuovo pacchetto sicurezza contiene una norma decisiva per la lotta alla criminalità in genere e a quella degli immigrati clandestini e no in particolare: i centri di permanenza temporanea non si chiameranno più così, si chiameranno da adesso in poi centri di identificazione ed espulsione. Insomma non più CPT ma CIP che, obbiettivamente, è più tenero, ricorda lo scoiattolino dei fumetti).Magari il Giudice che giudica Alì Ben Mohamed per una volta non è né incapace, né lassista né comunista, e lo condanna.Così anche qui Alì Ben Mohamed fa appello, ricorso per Cassazione e intanto gira in strada dove fa danni. Eh si, perché siccome è clandestino e pregiudicato, non trova lavoro. Anche lui ha il vizio di mangiare; poi a casa sua ci sono mogli e bambini piccini che hanno bisogno di mangiare anche loro. Sicché che farà: spaccia, probabilmente, oppure fa contrabbando di sigarette o vende CD taroccati (è una cosa gravissima, quell'altro Solone, quello di prima, avevano previsto una pena fino a 8 anni di reclusione!!).Tutto questo scenario, secondo il Solone di adesso, dovrebbe essere moltiplicato per 650.000. Magari 650.000 proprio no, forse 500.000, forse 400.000. Chi lo sa?Tanto la magistratura deve solo attrezzarsi e ottemperare ai suoi compiti istituzionali , senza sterili e incostituzionali lotte con il potere politico.E' ridicolo solo a pensarsi, figuriamo a dirlo o a scriverlo.500.000 processi per questo nuovo reato non potrebbero mai essere fatti. E vero che non si può peggiorare un sistema penale come il nostro. E' già morto del tutto.Ma insomma….Un'ultima cosa.Forse non c'è motivo di essere così pessimisti: Forse non succederà niente di tutto questo.Vedete, nel testo del decreto sicurezza che c'era su Kataweb questo nuovo reato è previsto così: "lo straniero che fa ingresso nel territorio dello Stato in violazione delle disposizioni del presente Testo Unico (sarebbero le norme sull'immigrazione) è punito etc."Questo significa che il reato viene commesso nel momento in cui lo straniero fa ingresso nel territorio dello Stato.Siccome anche Solone sa (lo sa?) che c'è l'art. 2 del codice penale che dice che nessuno può essere punito per un fatto che secondo la legge del tempo in cui fu commesso, non costituiva reato; e siccome questa nuova legge non c'era (proprio perché è nuova) quando i 650.000 sono entrati; ecco che i nostri clandestini possono stare tranquilli. Loro sono entrati clandestinamente quando la cosa non era reato.Certo, possono essere espulsi, ripescati, denunciati perché non hanno obbedito all'ordine di espulsione, tutto come prima. Però per il reato di immigrazione clandestina non possono essere processati.I nuovi, quelli che entreranno dopo l'entrata in vigore della legge, questi si, dovranno essere sottoposti a processo. E siccome non dovrebbero essere del tutto cretini; o comunque i loro difensori qualcosa gli suggeriranno, certamente ci diranno che è vero che sono clandestini ma sono entrati nel 2007 (a fare tanto) e da allora mai nessuno li ha fermati …..Speriamo che siano pochi.Domanda finale.Se Solone gli immigrati non li vuole proprio, ma perché non li espelle da solo con tanti bei provvedimenti amministrativi fatti da questori, prefetti, sindaci e compagnia cantante; e non lascia i magistrati in pace a fare il loro lavoro?Io avrei un po' di falsi in bilancio, frodi fiscali, corruzioni e robette di questo genere che aspettano sul mio tavolo…

Informazione e Satira secondo i politici.

Dato che gli italiani, per la maggior parte, vivono di televisione, Grande Fratello, televendite e tronisti, non hanno la capacità sufficiente per capire quello che gli viene detto e quello che accade in Italia. E così è facile prenderli per il culo. Berlusconi vive di questo.
Quelli invece che si informano, soprattutto via Internet, che leggono libri o ascoltano la satira hanno le chiappe serrate e sanno come rispondere.
Lo sanno bene i politici, di ambo gli schieramenti che ataccarono la Rai e Travaglio per le sue dichiarazioni su Schifani. Dichiarazioni VERE, che erano già state pubblicate su LIBRI, e su L'ESPRESSO. Schifani aveva anche perso la causa contro L'Espresso perchè il tribunale affermò che il contenuto dell'articolo era veritiero. Finchè una cosa stà sulla carta non frega niente a nessuno, tanto gli italiani i libri non li leggono. Ma appena finisce in televisione, apriti cielo. Eccezion fatta per DI PIETRO, l'unico politico vero che abbiamo in Italia, tutti a dire peste e corna su Travaglio.
Non può andare in tv e gettare fango su cariche dello stato senza contraddittorio!
Ma quale fango? E' tutto vero. La Sicula Brokers è stata fondata nel 1979 e tra i soci c’erano Nino Mandalà, Renato Schifani ed Enrico La Loggia, nonché Benny D’Agostino e Giuseppe Lombardo. Benny D’Agostino è un imprenditore condannato per concorso esterno in associazione mafiosa e, negli anni in cui era socio di Schifani e La Loggia, frequentava il gotha di Cosa nostra. Lo ha ammesso lui stesso al processo Andreotti quando ha raccontato di un viaggio Napoli-Roma in Ferrari in compagnia di Michele Greco. Giuseppe Lombardo era amministratore delle società dei cugini Ignazio e Nino Salvo, boss della famiglia di Salemi.
Tra l'altro, come ricordato da Travaglio a "Passaparola" (l'appuntamento settimanale via web-cam), Paolo Ruffini, il direttore di Raitre che ha pubblicamente chiesto scusa (via Fazio) altri non è che il nipote del mafioso La Loggia. Piccolo conflitto d'interessi.
Ma quale contraddittorio? Quella a "Che tempo che fa" era una intervista. E da che mondo è mondo una intervista non prevede contradditorio. Se così fosse ogni volta che intervistano Berlusconi, accanto a lui dovrebbe esserci seduto Di Pietro per contraddire. Stronzata.

La satira è un mezzo fondamentale, oltre che per divertirsi, per scoprire la realtà dei fatti. Ecco perchè Dario Fo e Daniele Luttazzi in TV non ci sono mai (Fo ogni tanto ci va, ma gli vietano di fare satira). Luttazzi lo hanno cacciato da La7 (illegalmente) perchè stava preparando una puntata contro la Chiesa e il Papa e, secondo i ben pensanti nostrani, è severamente vietato ironizzare sulla Chiesa. Aldo Grasso in un articolo su Corriere.it ha detto, riferendosi alla battuta su Ferrara che secondo politici e giornalisti è stata la causa della chiusura di Decameron (battuta tra l'altro che si rifà a Francois Rabelais scrittore vissuto a cavallo tra '400 e '500): "certe cose non si dicono, soprattutto in nome della libertà d'espressione". Ma se NON SI DICONO che cazzo di libertà d'espressione è?
Per capire l'importanza della satira e quindi le mosse dei potenti per chiudergli il becco (a lei e alla vera informazione) riporto un estratto dal libro "L'amore e lo sghignazzo" di Dario Fo:
"Ci sono libri che ho letto e riletto tante volte, testi di stupenda scrittura ed essenziali per chi desideri avvicinarsi alla verità dei fatti. Purtroppo non piacciono solo a me, ma anche agli amici che bazzicano per casa e nello studio. Spariscono... e devo ricomprarmeli. Dovrei imparare da un mio amico antico professore, che bloccava i furti legando i libri con catenelle alle scansie della biblioteca. Uno dei volumi sottoposti a sparizione è un saggio sulla Grecia antica di Moses I. Finley. [...] Se vi capiterà di dargli un'occhiata, scoprirete una storia degli elleni del tutto inedita: forti tensioni sociali, intrallazzi arcaici dei politici, clientelismo di tipo italico, corruzione, criminalità dei dirigenti della prima democrazia umana. E siamo addirittura avanti Cristo!
[...] Ma come mai sui testi degli altri storici di tradizione non si ritrovano che casualmente quelle testimonianze di arraffo e ladrocinio? E' solo questione di fonti diverse alle quali s'è attinto. In poche parole, tutti gli storici di tradizione si sono rifatti a Erodoto, Tucidide, Plutarco, Polibio...
Invece il nostro Finley ha scartato d'acchito gli storici classici, dichiarando belemente che sono bugiardi inattendibili al servizio della partitocrazia e che gli unici testimoni attendibili e onesti di quel tempo sono i comici, i teatranti satirici greci, Aristofane, Archiloco, Colofone."
Se tra 1000 - 2000 anni i nostri antenati volessero conoscere la storia d'Italia gli converrebbe leggere i giornali e le dichiarazioni politiche, o i monologhi satirici? La risposta la conosce Berlusconi, ed è per questo che in Italia si vive di Grande Fratello, Zelig e Maria De Filippi.