giovedì 24 gennaio 2008

Basta difendere il Papa.

La mancata partecipazione del Papa all’apertura dell’anno accademico alla Sapienza è stata una mossa astuta da parte del pontefice che ha portato a sollevare un inutile, quanto dannoso, muro in sua difesa. I giornali titolavano che il Papa era stato censurato. Che alcuni docenti e studenti gli hanno proibito di presentarsi alla Sapienza. Cazzata. Il Papa si è tirato indietro vigliaccamente (e astutamente) per sua spontanea volontà, perché secondo lui non c’erano le condizioni per partecipare. All’ultimo Angelus, Ratzinger ha avuto il coraggio di invitare “Tutti, cari universitari, ad essere sempre rispettosi delle opinioni altrui e a ricercare, con spirito libero e responsabile, la verità e il bene.” Cosa?
Cioè qualcuno ha liberamente dimostrato, senza violenza, (com’è nel loro diritto), il proprio dissenso per la partecipazione del Papa, lui si è tirato indietro spaventato perché qualcuno poteva non essere d’accordo con il suo pensiero … e siamo NOI a non rispettare le opinioni altrui? Ratzinger avrebbe dovuto prendere atto della protesta e presentarsi comunque alla Sapienza, in nome anche di tutti gli studenti e docenti desiderosi di sentirlo parlare. Non l’ha fatto.
Come al solito la Chiesa non accetta chi la pensa diversamente, si tira indietro ad un confronto e fa la vittima. Le parole del direttore di Radio Maria, secondo cui quei ragazzi che hanno protestato dovrebbero finire all’inferno, la dice tutta.

Vergognosa poi l’uscita dei politici, sia del Governo che dell’opposizione che hanno dimostrato affetto al Papa e sostegno in questo momento difficile. Il leader dell’UDC Casini ha detto “Siamo qui (in Piazza San Pietro) per dimostrare al Papa il nostro affetto, ma anche per affermare i valori della libertà e dell'identità cristiana in Italia" e aggiunge che in Italia "c'e' un problema di libertà perché un gruppo minoritario di nostalgici delle ideologie del passato" ha impedito a Ratzinger di parlare alla Sapienza. Nessuno ha impedito al Papa di parlare. Si è tirato indietro lui per paura di un “gruppo minoritario” di contestatori.
Franceschini del PD: “Le basi di uno Stato laico sono la libertà di parola, di pensiero e delle idee altrui. La mia presenza quindi e' un atto di solidarietàal Santo Padre". E ai ragazzi e ai docenti che per dimostrare le loro idee e il loro pensiero sono stati tenuti fuori dalla Sapienza dalle forze dell’ordine e che vengono accusate di censurare il Papa non dimostra solidarietà nessuno?
P.S. 1 – Il Papa ha la sua bella libertà di parola una volta a settimana (per non dire tutti i giorni), dice quello che vuole e giustamente nessuno glielo impedisce. Com’è che se un centinaio di ragazzi dicono la loro, se dei docenti universitari dicono la loro, bisogna chiudergli il becco?
E poi che cavolo c’entra il Papa con l’Università? Ad una trasmissione televisiva, lo psicologo Alessandro Meluzzi ha detto che il Papa è a favore del progresso scientifico in nome del benessere e della salute dell’uomo. Falso. È a favore del progresso scientifico in nome del benessere e della salute dell’uomo CRISTIANO. Non a caso è stato proprio Ratzinger a dire “Se si perde riferimento a Dio le conoscenze della scienza possono diventare terribile minaccia e portare a distruzione del mondo” La scienza non è cristiana! È vero che può essere fatto un uso dannoso delle scoperte scientifiche, ma il metodo di giudizio non è la morale cristiana, ma l’uomo inteso come essere vivente, come animale pensante, come individuo singolo.

P.S. 2 - Basta abusare del termine LIBERTA’. Ma Berlusconi e tutti gli altri politici che da ogni schieramento chiedono costantemente la libertà, hanno la minima idea di che cosa significa essere privati della libertà? Che sia di parola, di idea o libertà di vivere? Nel giorno della Memoria dovrebbe essere proibito l’uso e l’abuso del termine LIBERTA’ all’interno di discorsi politici.

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